Confessioni…un anno dopo

Torno sul discorso vegetariano sì vegetariano no perché dopo un anno l’articolo è ancora molto letto e molto commentato. L’argomento è sicuramente interessante e merita degli approfondimenti.

Come qualcuno ha notato, nelle mie confessioni di un ex vegetariano ho confessato (con il coraggio di chi non ha più quei problemi, quindi neanche con tanto coraggio) il mio percorso da onnivoro, vegetariano, vegano, fino a diventare Paleo. E proprio oggi, nell’estate 2016, festeggio i miei 4 anni Paleo.

Una rondine non fa primavera

Leggendo i commenti ho notati che in molti fanno l’errore di creare una teoria che vale per tutti dalla propria esperienza personale (o quella di un parente).
Per avvalorare la nostra tesi (Paleo / Vegani / Marziani / Comunisti / Stoici / Romantici) ci si basa spesso su dati troppo parziali.

La propria esperienza personale conta, ma se a 19 anni ti senti benissimo mangiando solo carote, non vuol dire niente. A 19 anni in genere ci si sente bene vivendo di solo testosterone (per i maschietti). Vogliamo parlarne a 30? Vogliamo parlarne a 40?
Io ho 38 anni, ho fatto un certo percorso e a 19 anni non sapevo di stare male, come non lo sapevo a 28, nonostante fossi sempre stato intollerante al lattosio (e al glutine, molto probabilmente). Mia zia ha quasi 80 anni e fuma due pacchetti di sigarette al giorno. Mio padre ha smesso a 50 anni e a 60 è morto di tumore ai polmoni.
E’ importante fare esperimenti sul proprio corpo, testare, scrivere in un diario cosa si sperimenta, ma basarsi su pochi dati per creare una tesi valida per tutti è un errore. Esisterà sempre un’eccezione.

Fate l’amore più spesso

Se avete tempo di venire ad offendervi qui vuol dire che trombate poco. Sia carnivori che vegetariani. Ho letto offese terribili che non stanno né in cielo né in terra. Va bene provocarsi, va bene l’ironia, ma tutto il resto è noia. Fatevi una vita e dimenticatevi di pagare il canone Internet.

C’è gente che sta male, aiutiamola

Non mi piacciono le religioni, neanche quelle alimentari. C’è gente che sta male, illusi dalle promesse dei vegetariani e vegani ci sono persone che stanno male e non sanno come uscirne. Non poter parlare liberamente dei propri problemi per paura di essere attaccati è triste, ed è anche il sintomo di una debolezza dei vegetariani. Questo odio nasconde la fragilità delle fondamenta della dieta (e di tutto il movimento). Odiare le persone e preferire la loro morte piuttosto di quella degli animali, mi sembra esagerato.
Lasciate spazio alle persone di esprimersi, di dire come si sentono, di mettere in dubbio le proprie scelte alimentari. Che siano carnivori che vogliono diventare vegetariani o vegetariani che voglio tornare carnivori.
Come ha scritto qualcuno, la cosa più importante è prendersi cura della propria salute. Poi possiamo pensare all’ambiente e a tutto il resto. Ma se qualcuno sceglie cosa mangiare senza preoccuparsi della propria salute non si inventi teorie che non reggono. Se uno ha il coraggio può essere l’unico a seguire la propria dieta senza aver bisogno di un branco per sentirsi più sicuro di aver fatto la scelta giusta.


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