Lo confesso, sono un ex vegetariano.
Ho professato la fede vegetariana per 15 anni, rompendo le palle a parenti, amici, fidanzate, madri di fidanzate, camerieri, treni e aeroplani…e dal 2011 ho ripreso a mangiare cadaveri.
Il mio percorso vegetariano è iniziato per motivi etici, influenzato in parte dal mio cantante preferito, Jovanotti, al tempo vegetariano. A Serra San Quirico, il mio paese di origine nel cuore delle Marche, di soia tofu e vegetariani non ne aveva
mai sentito parlare nessuno nel lontano 1998.
15 anni da vegetariano
Un anno dopo aver finito il liceo sono andato a vivere da solo a Roma. Non dipendendo più da mia madre potevo finalmente scegliere di essere vegetariano:
- Niente carne
- Niente pesce
- Niente pentole e forchette contaminate
Il motivo etico era forte. Ho sempre amato gli animali e ad un certo punto ho deciso che non volevo più mangiarli. Tra i vegetariani famosi due dei miei idoli: Albert Einstein e Leonardo Da Vinci, insomma ero in buona compagnia e non potevo di certo sbagliarmi.
La mia dieta era pulita: niente carne e niente pesce. Mai uno sgarro, anche se nei primi anni i miei parenti hanno sempre provato ad infilare di nascosto un po’ di carne nei miei piatti.
Perché sei vegetariano?
Perché sei vegetariano? Sono vegetariano perché…
Quante volte mi sono ritrovato, a dover difendere i miei principi e le mie scelte. Non ho mai voluto convertire gli altri, però sembrava proprio che tanti mangiacadaveri (così vengono chiamati dai vegetariani i non vegetariani) volessero riconvertirmi alla carne
Ore e ore a discutere sul perché e per come, sui motivi, sull’ambiente, su quanta acqua si consuma per allevare gli animali, quanta sofferenza. Un copione che tutti i vegetariani sanno recitare a memoria. Un copione che però non avevo mai analizzato per davvero.
Attratto dallo zucchero
Il mio menù non era sempre perfetto. Quando uno pensa ad un vegetariano immagina un sacco di verdure e invece…
Soia. Tofu. Verdure. Insalata. Ma anche pane, tanto pane. Tanti dolci, cioccolata, caramelle. Tutta roba vegetariana…o quasi…se uno chiude un occhio sulla colla di pesce usata nei prodotti dolciari e sul colore rosso che viene ricavato da un insetto.
E lo zucchero non era certo un problema solo mio: tutti i vegetariani che ho conosciuto in 15 anni sono dipendenti da zucchero. Piccoli snack durante il giorno, impossibilità di digiunare per più di poche ore e un’irresistibile attrazione per tutto quello che contiene farina o zucchero.
Un vegetariano in crisi
Oltre ai miei amici mangiacadaveri, anche la mia salute non era così d’accordo con la mia scelta di essere vegetariano. Dai 20 ai 30 ho iniziato a stare sempre peggio. Un po’ per volta, senza mai soffrire di problemi debilitanti ma insomma, quegli acciacchi che è meglio non avere.
La forfora ok, quella ormai l’avevo messa nell’elenco delle cose inevitabili. Claudio ha gli occhi marroni e la forfora, punto.
Stessa cosa con la sinusite, mai avrei pensato potessero essere due problemi legati all’alimentazione. Non ricordo di aver vissuto un giorno senza forfora o sinusite.
Gli altri problemi però erano nuovi, recenti.
- Mal di schiena, reumatismi e artrite. Dolori alle articolazioni.
- Forti ma forti dolori all’addome. Crampi allo stomaco.
- Aerofagia (gas, tanto gas in pancia)
- Diarrea
I dottori non sanno cosa dire. Analisi su analisi, test, ecografie. Sulla carta è tutto perfetto.
Ad un certo punto un dottore azzarda una prostatite (infiammazione alla prostata). Diagnosi completamente sbagliata, dopo il ciclo di antibiotici e anti infiammatori, i dolori continuano.
L’intolleranza al lattosio
Finché un’amica Finlandese mi consiglia di fare un test per controllare un’eventuale intolleranza al lattosio.
IO a dire “no ma non può essere, neanche lo bevo il latte!”
Poche ore dopo il test conferma la mia intolleranza al lattosio. Dicono che il test però non sia affidabile. Decido quindi di fare l’unica cosa davvero affidabile: provare a mangiare senza latte, senza formaggi e altri derivati per 30 giorni .
Ora la cosa interessante è che la parte più difficile non è eliminare latte e formaggi, ma eliminare tutti quei prodotti dove il latte e le proteine del latte vengono infilati di nascosto. Pane, dolci, caramelle: quasi tutti i prodotti confezionati contengono latte o tracce di latte, perfino alcune confezioni di frutta secca. Bisogna leggere bene le etichette in cerca dell’intruso.
30 giorni senza latte e lattosio
Decido di iniziare i miei 30 giorni e dopo una settimana senza latte e lattosio non ci potevo già credere: il mal di pancia era scomparso.
Per chi non ne soffre è difficile capire questo dolore ma proverò a spiegarlo. In ogni momento della giornata si ha così tanto gas in pancia da poter gonfiare un palloncino. In ogni momento il desiderio più grande è quello di essere da soli per potersi lasciare andare. E’ una brutta sensazione, brutta se sei al cinema, in riunione, o a letto con la tua fidanzata. A scuola invece questa abilità può renderti presto famoso tra tutti i maschi della classe.
Immagina, 30 anni della mia vita con questo costante dolore di pancia, con questo gonfiore…improvvisamente tutto scomparso solo perché ho tolto il latte. Da non credere.
5 anni da vegano
Decido di diventare vegano (vegano = vegetariano senza latte derivati e uova). La qualità della vita aumenta. Sto meglio, davvero meglio, senza prendere nessuna medicina. Ma l’entusiasmo iniziale inizia a scemare quando gli altri dolori ricominciano a farsi sentire. Non che fossero scomparsi, ma ero tutto preso a festeggiare la mia nuova vita senza dolori che li avevo letteralmente dimenticati.
Paura del diabete
Per diversi anni ho pensato di provare a mangiare di nuovo la carne. Mi sono sentito in colpa per avere questo pensiero. Tra i vegetariani c’è questa regola che se poi uno rimangia carne/pesce è fuori, out, basta, non sei più vegetariano, non fai più parte del club. Neanche una volta. Punto. La famosa polizia vegana.
La mia salute peggiora e io non so che fare. Dipendo sempre di più dagli zuccheri. A volte vado al cinema solo per comprare le caramelle. Inizio ad aver paura del diabete. L’inverno è un inferno, con la sinusite a bombardare la mia testa. La diarrea non mi lascia andare, a volte per mesi e mesi senza neanche un momento di pausa. Anche il mio pisello inizia a perdere colpi…
Decido di cercare delle risposte. Ma questa volta decido di non parlarne con i dottori ma di fare di testa mia.
Internet: medico fai da te
Vado su Internet alla ricerca di risposte alle mie domande. Magari tra 7 miliardi di persone qualcun altro nel mondo ha i miei stessi problemi? Qualcuno avrà già trovato delle risposte? Ex vegetariani, dove siete? C’è nessuno in casa?
Scopro infatti su internet una fitta rete di ex vegetariani che parlano davvero bene della Paleo dieta.
Leggo le loro storie, tutte molto simili alle mie.
I loro problemi, simili ai miei.
I loro sintomi, simili ai miei.
Rimango impressionato dai loro successi.
Decido di provare. 30 giorni, 30 giorni di paleo.
Da Vegetariano a Carnivoro
Il passaggio da vegetariano a carnivoro è indolore.
In meno di un mese tutti i sintomi scompaiono. Tutti.
Niente più forfora.
Niente più sinusite
Niente più diarrea e problemi di digestione
…..
Scienza e Fede
Dietro i miei cambiamenti e salti da vegetariano, vegano e paleo, c’è sempre la ricerca della verità, della dieta ideale.
Fede è credere in qualcosa senza mettere mai in discussione questa fede. E io non sono mai stato religioso.
La scienza è la costante ricerca della verità. Diciamo che ho un approccio alla dieta più scientifico che religioso. Sono sempre pronto a tornare sui miei passi se le mie scelte non producono i risultati sperati. La dieta vegetariana ha fallito su di me. Magari funziona su milioni e milioni di persone, ma su di me non ha funzionato.
Dieta Paleo, più vegetariana della dieta vegetariana
La dieta paleo viene spesso definita come una dieta proteica o carnivora: non ne sarei così sicuro.
Da vegetariano non credo di aver mangiato così tante verdure come ora.
La Dieta Paleo sconsiglia di consumare prodotti confezionati. Si tratta di mangiare solo prodotti freschi, 4-5 ingredienti e poi si cucina. Quasi sempre si mangia un piatto pieno di verdure con un po’ di carne, pesce, o uova. Niente pane, niente formaggi. Niente dolce a fine pasto.
I vegetariani mi odiano
I miei amici vegetariani mi odiano. Parecchi amici mi hanno addirittura cancellato da Facebook dopo aver appreso la notizia della mia conversione.
Ricordo i miei punti deboli di quando ero vegetariano. Ricordo le mie ossessioni, i miei problemi di salute, le difficoltà giornaliere che non volevo ammettere. Non mi è mai interessato di convertire le persone, non lo facevo prima e non lo faccio ora. Vorrei però offrire un’alternativa ai vegetariani che stanno male, che non hanno ancora trovato le risposte giuste. Apri gli occhi e dai al tuo corpo la possibilità di ripristinare la salute che meriti.
In bocca al lupo
PS: la questione morale
Oggi mangio la carne e sono ancora più convinto di fare del bene al nostro pianeta, molto più di prima. Credo che sia molto più facile essere vegetariani a New York che nelle campagne marchigiane. Occhio non vede cuore non duole. L’agricoltura che produce grano, mais e soia sta distruggendo il nostro pianeta. Piantagioni che spazzano via interi ecosistemi. Animali scacciati dal proprio habitat, piccoli roditori e insetti sterminati per permettere a grano mais e soia di crescere. Non è possibile piantare la soia nell’orto di casa per sfamare la propria famiglia.
Gli animali soffrono quando vengono ammazzati. Certamente. Si tratta di accettare questo ciclo naturale. E di fare in modo che le condizioni di vita di questi animali siano le migliori. Di costruire fattorie dove uomini e animali possano coesistere. E non mettere la testa sotto la sabbia facendo finta che tutto sia rose e fiori quando si smette di mangiare gli animali.
Ho scritto un libro
Se siete interessati, ho raccolto tutte le mie idee in un libro che ho pubblicato su Amazon.
Vi lascio con un video sulla reintroduzione dei lupi nel parco di Yellowstone
Claudio
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